
Nel 1936 la diciannovenne Ruthie Mosko, appena finito il liceo, si traferi' a Los Angeles in cerca di fortuna. Pochi anni dopo (nel 1945), insieme al suo fidanzato Isadore Helliot Handler fondava la Mattel (Matt sta per Mattson, vecchio amico di Elliot Handler e Ell sta evidentemente per Elliot), una societa' che avrebbe rivoluzionato l'intero mondo dei giocattoli.
I due amici lavoravano insieme nel garage trasformato in piccolo laboratorio creativo dove si disegnano, progettano e producono manufatti in legno, tra cui anche mobili e forniture per case di bambole. Ma è Ruth Handler ad orientare la Mattel, alla produzione di giocattoli, e in particolare la sua idea è quella di produrre una bambola con un ampio e ricercato guardaroba acquistabile separatamente.
E ciò semplicemente osservando la figlia Barbara Millicent Roberts che trascorre ore giocando con immagini di riviste e bambole di carta, ritagliando accuratamente abiti e accessori per vestirle, fingendo ruoli e professioni da adulta.
E' questa sicuramente l'intuizione più straordinaria che ha consentito e consente tuttora alla Mattel di avere in tutto il mondo un ruolo predominante nella produzione di giocattoli.
In un viaggio in Europa, in Svizzera a Lucerna, la signora Handler vede nella vetrina di un negozio di giocattoli una bambola che corrisponde perfettamente a quella da lei pensata, Lilli.
Le bambole acquistate diventano, al ritorno dal viaggio, terreno di studio per lo staff creativo. Viene acquistato il brevetto e i relativi diritti, vengono smontate e analizzate in ogni dettaglio tecnico al fine di migliorarne l'aspetto in funzione del gusto corrente e della moda americana.
Numerosi viaggi in Giappone servono a risolvere le difficoltà riguardanti la lavorazione del vinile in stampi, dove le numerose industrie specializzate nel trattamento seriale di questi materiali sembrano garantire la qualità migliore a costi accettabili.
La prima Barbie, dal nome della figlia degli Handler, Barbara, debutta ufficialmente sul mercato americano nel marzo 1959, in occasione della fiera del giocattolo di New York.
E' presentata come teen age fashion model, propagandata su tutti i cataloghi Mattel.
Barbie è continua a essere la bambola piu' venduta nella storia del giocattolo con oltre un miliardo di pezzi.
Givenchy, Yves Saint Laurent, Christian Dior, Versace, Donna Karan, Armani, Coco Chanel, CK ed Escada, sono solo alcuni dei grandi stilisti che si sono cimentati nella creazione di capi sofisticati, chic e modaioli per Barbie, riproducendo talvolta abiti indossati da attrici del calibro di Grace Kelly ed Elizabeth Taylor.
Un completo due pezzi firmato Giorgio Armani, top in chiffon di seta senza spalline, e una gonna in crêpe e tulle scintillante.
In cinquant’anni Barbie ha rivestito ruoli diversi; Atleta olimpica (1987, 1996), Paleontologa (1997), Medica (1988), Dentista (1997), Infermiera (1961), Pediatra (1994, 2000, 2003), Chirurgo (1973), Veterinaria (1996), Astronauta - Barbie astronauta è stata creata proprio in occasione del primo vero viaggio di una donna, Valentina Tereshkova, nello spazio (1985, 1994), Modella (1959), Candidato presidenziale (1992, 2004), Presidente degli Stati Uniti (2000), Ambasciatrice dell'Unicef (1990), Ambasciatrice per la pace (1986), Rock star - Barbie è stata la front woman di diverse band, tra le quali Barbie and the Rockers (1986), Vigile del Fuoco (1995), Poliziotta (1993), Ballerina (1988).
Givenchy, Yves Saint Laurent, Christian Dior, Versace, Donna Karan, Armani, Coco Chanel, CK ed Escada, sono solo alcuni dei grandi stilisti che si sono cimentati nella creazione di capi sofisticati, chic e modaioli per Barbie, riproducendo talvolta abiti indossati da attrici del calibro di Grace Kelly ed Elizabeth Taylor.
Oscar de la Renta ha cucito addosso a Barbie nel 1998 un ampia gonna di broccato dorato sormontata da un velo di tulle.
Elegantissima ma meno sontuosa è la collezione Christian Dior. Givenchy adorna una bruna Barbie con un abito senza tempo lungo e nero, aderente, in velluto con una stola di pelliccia, esatta riproduzione di un modello dello stilista del 1956. Ha fatto lo stesso Escada che ha proposto un suo abito storico in
versione ridotta con corpetto di velluto nero e gonna in seta rosa a volant con bordi che richiamano la parte superiore.
Più poetica e meno chiassosa è invece la creatività di due stiliste giapponesi, Vera Wong e Hanae Mori che forti della loro delicata fantasia orientale si sono cimentate nell’arricchire il guardaroba della platinata bambola e hanno creato modelli da museo con abiti raffinati e discreti. La prima, già collabaratrice per Vogue America, ha disegnato una mise in seta color lavanda e tulle con giochi di asimmetrie a una lunga stola con fodera rossa, la seconda ha fasciato Barbie nel pizzo nero coprendola con un mantello rosa.